Bonus ristrutturazione 2024: in cosa consiste
Il bonus ristrutturazione 2024 è un’agevolazione fiscale destinata a tutti coloro che intendono effettuare interventi di ristrutturazione edilizia.
Prevede una detrazione dall’Irpef pari al 50% delle spese sostenute per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
L’importo massimo della detrazione per le spese sostenute nel 2024 è pertanto pari a 48.000 euro; la detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.
Bonus ristrutturazione 2024: quali scadenze
Il D.L. 39/2024 (nella versione aggiornata al maxi-emendamento governativo, approvato il 16 maggio 2024) rivede percentuali, importi e scadenze del bonus ristrutturazioni.
Ecco il quadro aggiornato:
- fino al 31 dicembre 2024 la detrazione è del 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro (detrazione massima: 48.000 euro);
- fino al 31 dicembre 2027 la detrazione è del 36% con limite massimo di spesa di 48.000 euro (detrazione massima: 17.280 euro);
- dal 1° gennaio 2028 la detrazione è del 30% con limite massimo di spesa di 48.000 euro (detrazione massima: 14.400 euro);
Bonus ristrutturazione 2024: chi può richiederlo
Il bonus ristrutturazione può essere richiesto da tutti i contribuenti, residenti o non, in Italia. Il bonus in esame può essere richiesto non solo dai proprietari o dai titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori, ma si estendono anche a chi detiene diritti reali o personali sugli immobili interessati dai lavori e ne copre le spese. Questi includono:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di diritti di godimento come usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- locatari o comodatari;
- soci di cooperative (divise e indivise);
- imprenditori individuali (per immobili non classificati come beni strumentali o merce);
- soggetti definiti nell’articolo 5 del Tuir che generano reddito in forma associata. Questi possono essere società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, oltre alle imprese familiari. L’accesso alle agevolazioni segue le stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
La detrazione è concessa anche a chi, pur sostenendo le spese e risultando beneficiario di bonifici e fatture, rientra in una delle seguenti categorie:
- familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
- coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- componente dell’unione civile (la legge n. 76/2016, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili);
- convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
Nella casistica appena descritta, a patto che siano soddisfatte tutte le altre condizioni, la detrazione è valida anche se le autorizzazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile.
Se due persone sono comproprietarie di un immobile e la fattura e il bonifico sono intestati a una sola di loro, ma entrambe sostengono le spese di ristrutturazione, la detrazione spetta anche all’altro individuo, a condizione che la fattura riporti la percentuale di spesa sostenuta da quest’ultimo.
Nel caso di un contratto preliminare di vendita (compromesso), l’acquirente dell’immobile ha diritto alle agevolazioni se:
- è stato immesso nel possesso dell’immobile;
- esegue i lavori a sue spese;
- il compromesso è stato registrato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui si richiede la detrazione.
Anche coloro che eseguono personalmente i lavori sull’immobile, possono richiedere la detrazione, ma solo per le spese sostenute per l’acquisto dei materiali utilizzati.
Bonus ristrutturazione 2024: quali interventi sono ammessi
Il bonus ristrutturazione è concesso per interventi finalizzati a:
costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
manutenzione straordinaria:
rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici;
realizzazione ed integrazione di servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso;
installazione di ascensori e scale di sicurezza;
sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
rifacimento di scale e rampe;
interventi finalizzati al risparmio energetico;
recinzione dell’area privata;
costruzione di scale interne;
ecc.;
restauro e risanamento conservativo:
interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali;
ristrutturazione edilizia:
demolizione e ricostruzione;
modifica della facciata;
realizzazione di una mansarda o di un balcone;
trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
apertura di nuove porte e finestre;
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